Non siamo insensibili al grido di dolore che si leva da ogni parte d’Italia…
Mai si lesse sui libri di Storia una frase più attuale all’attuale momento italiano.
Da quasi due anni siamo acefali di un governo, eletto con democratica votazione.
Proveniamo da un ventennio di governi tipo battello a vapore dei film di Natale, con tanto di attricette e cantante con chitarra al seguito.
Oggi il nostro Presidente della Repubblica conferisce un incarico, al Presidente della Coalizione con maggioranza regolarmente votata, incarico frutto di logiche dinamiche numeriche e di presentabilità.
Bene.
Ma…
Una parte di questa strana triade, auto referenziata come movimento di cittadini, frutto delle ultime elezioni, si appalesa fortemente contraria a sostenere questo Governo ancora in nebulosa nuce, e garantisce l’indisponibilità completa. Una parte che si definisce ‘i cittadini’ vilipendia la residua…maggioranza del 70% di italiani: dunque questo 70% non è costituito da…cittadini, ma bensì da… villici?
Il 30%, che per dialogare usa solo turpiloquio, un po’ come fanno i bambini che hanno sentito una parolaccia e la ripetono a oltranza e la smettono solo quando i genitori li ignorano, non dovrebbe essere costituita da lavoratori, uomini, donne, giovani e meno giovani, esodati, cassintegrati, pensionati? Viene da pensare che se in un frangente economico così grave, ci si permette il lusso di far naufragare del tutto il Paese allora i sedicenti cittadini non sono cittadini comuni, villici come me, ma gente benestante che da questa situazione trae vantaggio o ‘sedicenti cittadini assolutamente incoscienti.
Auspico per il bene di ‘villici’ e ‘cittadini’ ufficiali che si sostenga il Governo con serietà e ponderatezza, altrimenti gli italiani tutti tratteranno i leader del 30% come i bambini turpiloquianti: li ignoreranno…, ma se i genitori di quei bambini fossero all’antica ci potrebbe scappare anche qualche scappellotto…